Il territorio della provincia di Campobasso è tipicamente collinare, dal massiccio del Matese il territorio degrada verso la pianura sottostante di Bojano in un alternarsi di squarci suggestivi che offrono al visitatore la possibilità di godere di paesaggi naturali segnati dalla policromia della varia vegetazione.
Le acque più copiose scendono giù dal Matese, da cui inizia il suo cammino il Biferno, fiume tutto molisano, le cui sorgenti danno vita in gran parte, all'acquedotto molisano. Le colture arboree predominano nella parte alta del territorio della provincia, costituendo la famosa macchia appenninica.
La parte centrale del territorio è caratterizzata dagli appezzamenti coltivati a cereali, leguminose, piccoli vigneti. Le colture arboree pregiate, l' olivo in particolar modo, sono un po' ovunque nel territorio, in modo particolare a Larino, Colletorto e Rotello, dove il patrimonio olivicolo ha subito un incremento in espansione e qualità. Dal punto di vista ambientale il paesaggio offre scorci sempre diversi; una natura incontaminata punteggiata dai piccoli paesini arroccati sui rilievi che hanno mantenuto inalterate le caratteristiche medievali nei loro centri, offrendo interesse archeologico, artistico e storico.
Campobasso, la città capoluogo, situata ad oltre 700 metri di altitudine si sviluppa a ventaglio intorno al monte Sant' Antonio sul quale si erge il Castello Monforte. Trivento, divenuta nella metà del I secolo a.C. municipio romano, conserva citazioni archeologiche di edifici funerari e religiosi sparse un po' ovunque reimpiegate nelle mura delle sue architetture e nella cripta adorna di affreschi del 200.
Petrella Tifernina con la Chiesa di San Giorgio, un gioiello romanico, la cui facciata è attribuita a magister Epidius, come testimonia una lapide datata 1211. Fortificazioni megalitiche ed una fitta rete di cinte murarie sono presenti nelle immediate vicinanze dei centri urbani di Campobasso. E un po' ovunque, ruderi di castelli, di torri, di rocche, che tutt' uno con la roccia, elevano la loro mole massiccia sulla cima di una collina o di un monte. I castelli molisani, per lo più di origine medievale, rimandano a memorie che sottendono la durezza epocale ed esaltano la naturale simbiosi fra l'ambiente e le strategie di dominio e di difesa assegnate a questi presidi. Ben conservati sono i castelli di Tufara, Riccia, Gambatesa, Civitacampomarano, Ferrazzano, Torella del Sannio. La presenza di questi ruderi, testimonia l'importanza strategica che l'intero territorio ebbe durante le varie dominazioni.
Testimonianze delle antiche civiltà sono visibili in forma più consistente a Larino, con i resti dell'anfiteatro e i mosaici policromi e nell'agro di Sepino con i ruderi della città romana in località Altilia
allegato : "Cartina Turistica del Molise"